l'emigrazione alessandrina tra ottocento e novecento
“IO PARTO PER LA MERICA”: L’EMIGRAZIONE ALESSANDRINA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
Il fenomeno dell’emigrazione rappresenta un capitolo centrale nella storia dell’Italia post-unitaria, un imponente movimento di donne e di uomini che da tutte le Regioni della Nazione si volsero verso le terre d’Oltralpe o le più lontane mete al di là degli oceani, in cerca di lavoro e di nuove possibilità di vita per sé e per le proprie famiglie.
Nonostante l’emigrazione dall’area dell’alessandrino sia stata al centro di alcuni importanti studi spesso dedicati a singoli Comuni o a singole vallate, il fenomeno resta ancora da indagare come meriterebbe: basti pensare che tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento un alessandrino su cinque fu costretto ad emigrare per comprendere l’incidenza del fenomeno sull’intera storia della provincia.
Un fenomeno antico, dunque, che continua però a riverberarsi sulla contemporaneità. Sono, infatti, più di 18.000 gli alessandrini iscritti all’Aire, il Registro degli Italiani residenti all’estero: l’ultimo nucleo dei 250.000 alessandrini che emigrarono o i loro discendenti, che mantengono intensi rapporti con la loro terra d’origine.
L’esigenza di approfondirne la conoscenza e di renderne note le caratteristiche attraverso una comunicazione al tempo stesso divulgativa e rigorosa ha portato alla realizzazione di una mostra che intende essere uno strumento propedeutico ad una più ampia ricerca che la Provincia di Alessandria, in collaborazione con l’Associazione culturale “Musa”, intende realizzare sul territorio alessandrino.
La mostra, realizzata in collaborazione con la Regione Piemonte, si articola su due livelli narrativi paralleli: accanto ai risultati di una ricerca statistica sull’emigrazione storica e sulle caratteristiche socio-biografiche degli iscritti all’Aire, trovano posto nei pannelli una serie di testimonianze raccolte dalla viva voce di emigranti o di loro parenti e un originale repertorio di fotografie d’epoca messo spesso a disposizione dalle stesse persone intervistate nel corso della ricerca.
Attraverso il dato numerico, la mostra restituisce la dimensione del fenomeno e le sue varie articolazioni, mentre le testimonianze orali e le immagini fotografiche ci portano all’interno di una storia complessa e di vicende individuali e collettive assai suggestive. Una storia che incise in maniera determinante sulla vita, gli usi e la mentalità delle comunità contadine da cui proveniva la parte più consistente del flusso migratorio, ma che ebbe anche ripercussioni significative sulla storia e sullo sviluppo delle nostre città e dei luoghi scelti come meta d’arrivo dai nostri emigranti.
La mostra ha inaugurata venerdì 5 febbraio, a Vignole Borbera, presso l’edificio polifunzionale di via Roma: hanno tagliato il nastro dell’esposizione Angela Teresa Migliasso, assessore al Welfare, Lavoro, Emigrazione della Regione Piemonte, Maria Grazia Morando, assessore ai Servizi Sociali della Provincia di Alessandria, e Giuseppe Teti, sindaco di Vignole Borbera.
La serata ha conclusa con uno spettacolo di musica e canti dell’emigrazione intitolato anch’esso “Io parto per la Merica”, interpretato da Stefano Valla, piffero e voce, e Daniele Scurati, fisarmonica e voce.
Il presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi, e l’assessore alle Politiche Sociali, Maria Grazia Morando, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “la Provincia di Alessandria è da anni estremamente attenta ai problemi dei nostri connazionali residenti all’estero e ai temi dell’emigrazione. Basterà ricordare che due anni fa, proprio la Provincia di Alessandria ha ospitato l’incontro periodico dei “Piemontesi nel Mondo” e le numerose iniziative che da quell’occasione sono scaturite, o ancora il vasto tessuto di rapporti economici e commerciali che grazie anche al contributo degli alessandrini residenti all’estero abbiamo intrecciato con molte Nazioni europee ed extraeuropee.
Il nostro lavoro prosegue con questa mostra che inizia a colmare un vuoto di conoscenze storiche ma anche politiche: per la prima volta, ci troviamo, infatti, di fronte alle cifre complessive del grande esodo che interessò centinaia di migliaia di alessandrini tra Ottocento e Novecento. Sono numeri impressionanti che, da soli, impongono a tutti di riflettere sia sul nostro passato che sul nostro presente, caratterizzato dal fenomeno contrario, quello dell’immigrazione extracomunitaria nelle nostre città.
Con questo lavoro vogliamo rendere omaggio a tutti i nostri connazionali che hanno dovuto intraprendere la via dell’emigrazione, per ricordarne i sacrifici e la forza di volontà.
Ma questa mostra ha anche un altro valore: ci auguriamo, infatti, che essa possa essere utile a tutti noi per non dimenticare mai di essere stati, fino a non pochi anni fa, un popolo di emigranti”.
LO SPETTACOLO “IO PARTO PER LA MERICA”
Stefano Valla e Daniele Scurati propongono un collage di canti e musiche tradizionali dell’area delle Quattro Province (quel territorio in cui la Provincia di Alessandria confina con quelle di Genova, Pavia e Piacenza) legate al tema dell’emigrazione, con la presenza di testimoni dell’esperienza migratoria che porteranno il loro contributo di ricordi e di esperienze.
Il repertorio del “piffero delle Quattro Province”, un antico oboe popolare che presenta caratteristiche organologiche ed esecutive del tutto peculiari, incontra i canti che hanno scandito l’epopea dell’emigrazione transoceanica. Il piffero viaggiava sui bastimenti per portare le sue sonorità identificanti anche all’interno della nuova vita che attendeva oltreoceano i montanari emigranti.
Il duo Stefano Valla (piffero) e Daniele Scurati (fisarmonica) è assai noto anche in ambito internazionale per il lavoro di ricerca musicologica e di riproposizione: sono tra gli ultimi e prestigiosi interpreti di un antico repertorio giunto fino a noi, per trasmissione orale, senza interruzione.
Redação revista eletrônica Oriundi
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